Articoli: Il Solstizio invernale e i culti del Sole


Il Solstizio invernale e i culti del Sole


Intorno al 21 Dicembre di ogni anno tropico, il Sole attraversa il punto 0° Capricorno che corrisponde a 270° sull'eclittica (l’eclittica è la linea che marca il percorso apparente del Sole intorno alla Terra e che corrisponde alla rivoluzione del nostro pianeta intorno al Sole), dando inizio all'inverno astronomico. Il Solstizio marca l'inverno nell'emisfero boreale e coincide con il momento in cui il Sole a mezzogiorno si trova nel punto più basso all'orizzonte (dal latino solstitium, sol-, Sole e -sistere, sostare). Da qui, a partire da questa data, riprenderà la sua ascesa fino a raggiungere il punto più alto sul meridiano a mezzogiorno il 21 giugno (Solstizio d’estate per l’emisfero nord) attraversando il punto 0° Cancro corrispondente a 90° eclittici da cui inizia l'estate astronomica. Il Solstizio d'inverno ha rivestito una grande importanza nella tarda antichità sia nell'area orientale che in quella mediterranea. Il sole è un simbolo comune a tutte le culture, spesso associato alla divinità. Nei secoli precedenti il Cristianesimo si sviluppa nell'Impero romano un culto solare sincretico, di forte connotazione orientale, soprattutto siriana. Nell'esercito si diffonde il culto di Mitra, un culto solare che trova consacrazione con l'imperatore Aureliano. Questi istaura ufficialmente il culto del "Sole Invitto" (Sol Invictus), assurto a protezione dell'imperatore e dello Stato. È in questo contesto che il cristianesimo svilupperà la propria simbologia solare. Nell'arte paleocristiana Cristo assume le sembianze di Helios, il Sole invitto sul suo carro, inoltre, così come il sole è al centro dei dodici segni zodiacali, così Cristo presiede il collegio dei dodici apostoli di cui i segni zodiacali diventano prefigurazione. Tra le festività cristiane il Natale esprime al meglio la simbologia solare cristianizzata: poiché si ignorava la data di nascita di Gesù, fu scelta una data simbolica anche dal punto di vista astronomico, il 25 dicembre. Questa data infatti si trovava in prossimità del Solstizio invernale, il 21 dicembre, momento in cui il Sole rinasce, poiché l’astro riprende la sua risalita dal punto più basso all'orizzonte. La simbologia della luce era già presente nel culto cristiano in associazione alla profezia di Malachia ("sorgerà coi raggi benefici il Sole della giustizia", Malachia 3,20) e si rafforzò nei secoli successivi portando a un'identificazione sempre più stretta tra Cristo e il Sole. Per i cristiani Cristo è il Sole che illumina il mondo e la sua nascita coincide con quella del Sole al Solstizio d'inverno così come era accaduto per l'anniversario di Mitra, celebrato il 25 dicembre e per la nascita del Sole invitto (Natalis Solis Invitto). Anche la festa cristiana ci ricorda dunque gli antichi culti del Sole, presenti in tutti i popoli della Terra, e la fede nella sua continua rinascita ogni giorno e ogni anno a cui si associa la speranza ancestrale di tutte le genti di estendere la vita oltre il buio, oltre la morte, oltre la sofferenza.
Elisabeth Mantovani

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Nella foto: Ara dedicata al Sole Invitto, metà del II secolo d.C., Museo Gregoriano Profano, Città del Vaticano.