Particolare con i volti dei Re Magi della lunetta del Portale della Vergine presso il Battistero di Parma |
Secondo molte ricerche i Magi erano sacerdoti zoroastriani, la religione dell'antica Persia fondata da Zoroastro, appartenenti alla tribù dei Medi incorporata nell'Impero persiano a partire dal periodo achemenide nel VI secolo a.C.
Grandi esperti di astrologia i Magi zoroastriani avrebbero, secondo alcuni calcoli, seguito non l'apparizione di una cometa bensì la congiuzione di stelle e pianeti considerati molto favorevoli e indicativi della nascita di un Re. Ci sarebbero state, intorno al 2 - 3 a.C., una serie di congiunzioni tra stelle e pianeti molto brillanti tra cui la congiunzione di Venere con Giove che appare nel cielo con un astro unico e molto luminoso, e ben tre congiunzioni di Giove con la brillantissima Regolo (α Leonis), la stella più luminosa dell'omonima costellazione. Altre ricerche astronomiche indicano che pochi anni prima della nascita di Cristo, intorno all'anno 7 a.C., sia avvenuta invece una "grandissima congiunzione" tra i pianeti Giove e Saturno, aspetto astronomico che si ripete più volte e che appare nel cielo come un unico grande astro luminosissimo. Quest'ultima configurazione è estremamente importante per le nostre ricerche poichè, proprio in base alle congiunzioni di Giove e Saturno, gli astrologi dell'impero sassanide predivano le sorti dei regni, degli imperi, la caduta e la nascita di nuovi sovrani.
Nella letteratura aprocrifa troviamo ampie e dettagliate descrizioni dei Magi come personaggi venuti dalla Persia. Una delle più antiche descrizioni ci viene da due codici scoperti nel 1927 e dipendenti in largo modo dal Vangelo dello pseudo - Matteo che fu determinante per la genesi dell'iconografia dei Magi durante il Medioevo. Di questi codici gemelli si trovano menzioni solo a partire dal V secolo quando vengono dichiarati apocrifi ma la loro origine sembra essere ancora più antica. Nei codici Hereford - Arundel si legge che i Magi erano abbigliati con "ampie vesti, berretti di tipo "frigio", tipici calzoni all'iranica detti sarabare ma meglio noti come anaxirides o saraballae, termini attestati da Erode e da Senofonte per indumenti usati dai persiani quanto dagli sciti."[1]
Abiti e usanze orientali sono presenti anche nei mosaici di Sant'Apollinare Nuovo a Ravenna risalenti al VI secolo e dove i Magi indossano sfarzose e variopinte brache, mantelli persiani e berretti frigi.
Questi mosaici sono significativi perchè riprendono il Vangelo dello pseudo - Matteo che dice che i Magi visitarono Gesù il quale era assiso su un trono tempestato di gemme: anche nei mosaici di Ravenna è enfatizzata la natura regale del Bambino. I Magi di Ravenna inoltre hanno le mani coperte da guanti secondo una consuetudine persiana volta a preservare il sovrano da ogni possibile contaminazione.
Mosaici di Sant'Apollinare Nuovo, Ravenna |
Nelle rappresentazioni figurative del Viaggio o dell'Adorazione dei Magi, la stella comincia ad apparire già nel IV - V secolo ma solo nel XIV secolo essa diviene una cometa caudata. Il primo ciclo di affreschi dove la stella dei Magi appare come una cometa è quello della Cappella degli Scrovegni a Padova dipinto da Giotto tra il 1303 e il 1305. Secondo alcuni studiosi Giotto fu impressionato dal passaggio della cometa di Halley nei cieli dell'anno 1301 e la rappresentò nella Cappella degli Scrovegni. Questo particolare diventò poi una consuedutine nelle rappresentazioni artistiche della Natività a partire dal XV secolo.
Giotto, Adorazione dei Magi, Cappella degli Scrovegni, Padova |
Adorazione dei Magi, Chiesa di San Zeno, Verona |
I decano dell'Ariete, Palazzo Schifanoia, Ferrara |
Nell'arte romanica una delle più belle rappresentazioni del Sogno e dell'Adorazione dei Re Magi si trova a Forlì nella lunetta del portale dell'Abbazia di San Mercuriale. Il gruppo scultoreo, quasi statue a tutto tondo, si deve forse alla mano del Maestro dei Mesi di Ferrara e dunque potrebbe risalire ai primi anni del XIII secolo.
Il Sogno e l'Adorazione dei Re Magi, Abbazia di San Mercuriale, Forlì |
Apparizione della stella, Cappella Bolognini, Basilica di San Petronio, Bologna. |
Elisabeth Mantovani
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[1] Franco Cardini, I Re Magi: Leggenda cristiana e mito pagano tra Oriente e Occidente, Marsilio editore.
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